rassegna stampa
(Gazzettino) Alla squadra è mancato il gioco sulle fasce. «È
quello che avevo chiesto ai ragazzi, purtroppo non siamo riusciti a farlo. Non
si è vista una sovrapposizione, eravamo lenti nel pensiero e nelle gambe. Avevo
deciso di passare alle due punte ancora prima dell’infortunio di Ferretti, e
con due attaccanti la squadra ha trovato vivacità. Domani (oggi per chi legge,
ndr) ci confronteremo con i ragazzi, e chiederò a loro perché non sono state
fatte le cose». E ancora: «Ci può stare di pareggiare, ma la prestazione lascia
amaro in bocca a tutti. Questo campionato si vince con un po’ di carattere in
più quando la squadra non si esprime bene. E quando non si esprimono al meglio
due, tre, quattro elementi, fai fatica». Gustavo Ferretti racconta il suo forfait:
«Ho sentito indurire la gamba destra, il medico mi ha detto che dovrebbe essere
solo una contrattura. Farò gli esami nelle prossime ore, ma non ho sentito il
dolore dell’altra volta. Sono deluso perché mi sta girando un po’ storta, è da
tanto che non faccio novanta minuti».
(Gazzettino) «Ho visto l’allenatore un po’ triste, ma non c’è
ragione di abbattersi per il pareggio ottenuto con qualche difficoltà. Forse
siamo stati eccessivamente puniti dall’aspettativa della partita». Sono le
prime parole pronunciate nel dopo-gara del presidente biancoscudato Giuseppe
Bergamin, che poi aggiunge: «È mancato qualcosa. Comunque un punto importante
che ci consente di restare in testa alla classifica e di continuare a credere
all’obiettivo. Non ci sono critiche particolari da fare». Ecco proprio il
tecnico Parlato: «Un passo indietro nella prestazione. Di sicuro non mi è
piaciuto il primo tempo, non abbiamo trovato gli equilibri per creare problemi
alla Clodiense. Nella ripresa abbiamo preso gol quando meno ce lo aspettavamo».
Quindi va avanti: «Siamo sempre primi, anche se è vero che ci aspettavamo tutti
una vittoria, a cominciare dal sottoscritto. Nella prima frazione non siamo
riusciti a trovare la chiave giusta, e potevamo anche prendere gol. Nella
ripresa hanno trovato un eurogol nel nostro momento migliore. Dobbiamo comunque
guardare avanti con fiducia, nella prossima partita abbiamo squalificati
Nichele e Cunico e dobbiamo valutare le condizioni di Ferretti. Perdere nel
primo tempo un giocatore come lui non è cosa da poco, anche se Pittarello ha
fatto il suo dovere».
(Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo
“Una serata storta capita anche ai migliori”) Ecco, questo è uno dei momenti
delicati che avevamo messo in conto di dover affrontare, e gestire, nel corso
della prima parte della stagione. Perché non puoi andare sempre a mille – e i
due pareggi in casa consecutivi ne sono la riprova – e perché è umano che una
rosa costruita in poche settimane e assemblata cammin facendo, con una
preparazione forzata, patisca talvolta avversari che le giocano sempre contro
come se per loro fosse la partita della vita. E allora nervi saldi e massima
concentrazione, con l’ambiente che dovrà fare ora la sua parte, con maturità e
intelligenza, aiutando il più possibile Parlato e i suoi ragazzi. I quali sono
sempre primi, non dimentichiamolo, e stanno tirando la carretta in modo
encomiabile. A parte la qualità dei granata di Pagan, stavolta diverse cose non
hanno funzionato, prima fra tutte la fluidità sulle corsie esterne, uno dei
punti di forza del Padova. Il tecnico analizzerà con calma il perché e il
percome di una prestazione obiettivamente inferiore alle attese e, forte della
sua esperienza, che non ha rivali nella categoria, troverà i correttivi che
serviranno per ridare brillantezza al motore, che ha battuto un paio di colpi a
vuoto. Nessuno ti regala nulla, ricordiamocelo tutti. Ma tutti insieme dobbiamo
ripartire con fiducia. I campionati si vincono così.
(Mattino di Padova) Dove finiscono i meriti della squadra
chioggiotta, però, iniziano i demeriti di un Padova che non ha saputo giocare
come sa: «Nel primo tempo non riuscivamo a trovare la chiave giusta per andare
a prendere l’avversario, non tutti i giocatori hanno rispettato le attese. Loro
siano arrivati fin troppo carichi alla partita, mentre noi siamo stati un po’ a
guardare. Poi, nella ripresa, quando avremmo potuto raddoppiare ed eravamo nel
nostro momento migliore, un eurogol ci ha punito». Movimenti ben lontani da
quelli ammirati nelle due precedenti trasferte, giocatori al di sotto delle
loro possibilità, e una fase offensiva balbettante hanno fatto sì che i sogni
di gloria del Padova s’infrangessero sulla Clodiense: «Abbiamo fatto tanti
errori», ammette Parlato, «Anche se perdere Ferretti dopo mezzora è stato un
colpo non da poco. Avevo chiesto di giocare sulle fasce, ma non siamo mai
riusciti a farlo: lenti nel pensiero e nelle gambe, non ci sono stati cambi di
gioco né sovrapposizioni. Avevo fatto scaldare già Pittarello perché avevo
visto questo limite della squadra, l’ho dovuto inserire per il guaio del Rulo e
da lì in avanti abbiamo preso un po’ più di profondità. Ma il loro gol nasce
comunque da un nostro errore: sono questi i dettagli di cui parlavo, quelli che
spostano l’ago della bilancia delle partite».
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