lunedì 13 aprile 2015

RASSEGNA STAMPA


(Gazzettino, edizione di Venezia) La Clodiense ha preferito che a fine partita i giocatori non rilascino dichiarazioni, a spiegarne le ragioni è proprio il presidente Ivano Boscolo Bielo: «Dichiaro ufficialmente a nome di tutti che noi l’obiettivo dei play-off lo vogliamo raggiungere, da tempo non mi capitava di andare negli spogliatoi durante l’intervallo per tentare di spronare la squadra. Non vorrei che alcuni giocatori avessero perso la giusta concentrazione e precludessero ad altri compagni la possibilità di poter giocare dopo tanta panchina. Nei prossimi giorni il mister lavorerà per scegliere anche i più motivati, comprendiamo il calo però dobbiamo giocarci con volontà l’approdo nelle parti più alte della classifica». Qual è stata l’impressione generale? «I nostri avversari sono stati più aggressivi perchè volevano ottenere punti importanti in chiave salvezza, noi non dobbiamo pensare di essere i più bravi; dobbiamo continuare a fare sacrifici, avere umiltà, e fare in modo di sudarcela con impegno fino alla fine. Sarebbe un peccato perdere ciò che sinora abbiamo costruito». Non sarà facile il proseguo del cammino, calendario alla mano, Domenica prossima si gioca contro la pericolante Dro: «Loro devono salvarsi è vero, poi però affrontiamo formazioni blasonate come l’ Altovicentino che potrebbe già aver conseguito il proprio obiettivo; così com’è la situazione non possiamo dire che tutto va bene, anche se siamo i primi a non dimenticare il modo con il quale siamo arrivati a questa posizione di classifica. Ora il mister sa che, veterani o giovani che siano, in campo ci andrà solo chi se lo meriterà e faticherà il giusto durante gli allenamenti».
(Gazzettino, edizione di Venezia) C’è molta delusione nelle dichiarazioni del tecnico granata Andrea Pagan: «Abbiamo sbagliato partita, credo che la differenza sia stata dettata dall’importanza degli obiettivi: loro hanno avuto più voglia di raggiungere la salvezza rispetto a noi che invece inseguiamo i play-off. Per il nostro prestigio dobbiamo fortemente disputare i play-off o comunque andare a raggiungere quota 58 punti». C’è forse una involuzione da parte della squadra? «Ho chiesto ai ragazzi se qualcuno è stanco o ha bisogno di ritrovare lucidità, può essere una situazione naturale per chi ha dato tanto ed ha tirato la carretta. Devo valutare la possibilità di lasciar spazio a chi ha giocato meno e riconoscere i sacrifici di chi ha ugualmente lavorato tanto raccogliendo meno presenze. Nello specifico della gara non mi sono dispiaciuti Isotti e Olivieri che hanno giocato discretamente. Qualche giocatore aveva dei problemi e allora ho preferito il 4-3-3 chiedendo a Siega di operare un paio di metri più basso: non ci siamo però mossi molto bene. Bisogna riconoscere anche l’esperienza degli avversari che hanno saputo ben costruirsi i due gol. Noi abbiamo operato sotto le nostre potenzialità ed ora bisogna anche capire se si tratta di motivazioni da ritrovare. In questo caso medicina migliore non c’è di quella di volersi riprendere la maglia da titolare». Squadra che per la prima volta perde due partite consecutive… «Non eravamo fenomeni prima ed ora non è tutto da buttare, dispiace però per come si è perso: se qualcuno ha offuscato il proprio rendimento, allora è proprio il caso di rimettersi tutti in discussione».
(La Nuova Venezia) Secondo tracollo consecutivo della Clodiense che accusa anche il doppio sorpasso di Belluno e Arzignano ed esce dalla zona play off. È bastato un Legnago sufficientemente motivato per mandare al tappeto una brutta Clodiense, nemmeno lontana parente della squadra che sembrava imbattibile qualche giornata fa. Giocatori appagati, involuzione nel gioco e atteggiamento poco consono per chi si è imposto l’obiettivo play off dopo aver centrato con largo anticipo la salvezza. E se il Padova è squadra di un altro pianeta, lo stesso non si può dire del Legnago, che è senz’altro un buon complesso, ma sicuramente non una corazzata. Rispetto alle indicazioni della vigilia, il tecnico Andrea Pagan rivoluziona completamente la squadra e si schiera con un 4-3-3 che porta pochi frutti vista l’intesa vicina allo zero dei tre interpreti davanti. Siega dovrebbe svolgere più il ruolo del rifinitore ma finisce per girovagare sulla trequarti, sbagliando passaggi anche all’apparenza piuttosto facili. Anche Santi e Mastroianni, altre volte determinanti, stavolta sembrano con la testa altrove. Funziona poco anche in mediana perché Piaggio non ha le caratteristiche di Casagrande per giocare davanti alla difesa e Boscolo Gioachina fatica a trovare la giusta posizione in campo. Nemmeno la difesa offre garanzie. Pagan evidentemente non si fida del giovane portiere Okroglic e riconferma Luca Tiozzo tra i pali, ma Francesco Tiozzo, Moretto, Carlucci e Boscolo Nata vengono spesso presi in giro dagli attaccanti veronesi. Il Legnago pressa e sbanca il banco con lanci lunghi che i difensori granata non leggono mai nel modo giusto. La cronaca si apre con un tiro di Tresoldi al 1’ che costringe Luca Tiozzo alla deviazione in corner, mentre al 4’ dopo un uscita di testa fuori area del portiere lagunare è Viviani dalla distanza a non centrare i pali. Altro brivido per i lagunari al 16’ quando Adriano, su cross di Viviani, a volo d’angelo di testa non inquadra la porta. Si vede la Clodiense al 25’ con una mezza girata dal limite di Mazzetto di poco alta. Cybulko (32’) si deve impegnare per respingere un tiro da fuori di Boscolo Gioachina, ma al 35’ Viviani sbaglia il più facile dei gol su assist di Valente. Al 41’ il Legnago passa: Luca Tiozzo atterra Fioretti e l’arbitro assegna il rigore che lo stesso attaccante realizza. Partenza schock in avvio di ripresa per la Clodiense che al 3’ incassa il 2-0: Moretto si fa sorprendere da un lancio dalle retrovie e Fioretti fulmina tutti segnando in diagonale a mezza altezza. Il subentrato Isotti è il più pericoloso tra i granata, ma per la Clodiense è notte fonda.

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